Saper vedere i colori è davvero così difficile? In realtà no! Saper vedere i colori è una pratica che migliora nel tempo, allenandosi a guardare con attenzione.
Come accade per gli oggetti, la cui sintesi verbale semplifica la comunicazione, così accade per il colore: vediamo quello che abbiamo in mente ovvero una sintesi semplificativa. Per questo la banana è gialla, le fragole sono rosse, l’erba è verde, la melanzana viola, l’asfalto grigio, la neve bianca, il cielo azzurro … e così via.
Abbiamo imparato a codificare i colori e questo è decisamente molto comodo e veloce per comunicare ma è controproducente nella realizzazione di un lavoro artistico.
Saper vedere i colori per davvero e non solo immaginarli in base alla nostre conoscenze non è per nulla scontato, specialmente quando non sono puri. In pratica bisognerebbe vedere senza cervello!!!
IMPORTANZA DELLA LUCE
Imparare a vedere i colori è una pratica, richiede osservazione. In poco tempo però, la soddisfazione di vedere la realtà che ci circonda decisamente più ricca e colorata non ha prezzo.
Innanzitutto specifichiamo subito l’ovvio: vediamo i colori grazie alla luce. Al buio in effetti non li vediamo! Ogni cosa che guardiamo è colpita dalla luce e la sorgente luminosa è determinante per la resa cromatica della scena.
Se la sorgente luminosa è calda darà al soggetto un effetto scenico completamente differente da quello ottenuto con una luce fredda.
Qui sotto un esempio: la medesima composizione risulta diversa a seconda delle luci scelte. I colori cambiano notevolmente, l’aspetto è decisamente diverso.
Concentrandosi sullo stesso soggetto attraverso un’intera serie di dipinti: “Monet è stato in grado di focalizzarsi sulla registrazione delle sue sensazioni visive. I soggetti non cambiavano, ma le sensazioni visive – dovute al mutare delle condizioni di luce – cambiavano costantemente”. Robert Pelfrey
Oltre alla fonte luminosa anche il colore degli oggetti circostanti, riflettendosi, influenza la resa cromatica del soggetto.
Anche in questo caso, con la pratica, è possibile diventare abili osservatori imparando a distinguere le varie sfumature cromatiche.
Provate un po’ a guardare i due splendidi dipinti di Giovanni Boldini. Guardate con attenzione dove i colori si influenzano tra loro, dove i neutri prendono inflessioni colorate dagli oggetti circostanti …
Io non vi do alcuna indicazione se non quella di soffermarvi senza fretta. Dedicate del tempo, che detto tra noi, è tempo speso a riempirsi gli occhi di bellezza.
Dopo di che continuate pure la lettura e ritornate una seconda volta a guardare con quanto di nuovo appreso. Avrete occhi diversi, vedrete cose diverse …
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SIAMO SICURI SI TRATTI DI GRIGIO?
Capitolo a parte merita il grigio.
Che colore è il grigio? Il grigio è una composizione di rosso, giallo e blu con l’aggiunta di bianco. A seconda della composizione, con misure diverse, il grigio prenderà un’inflessione piuttosto che un’altra. Ad esempio, se nella mistura usiamo più blu, il grigio tenderà al blu. questo è il caso del dipinto qui sotto a sinistra dove Camille Pisarro realizza un paesaggio invernale creando dei ricchissimi grigi freddi tendenti al celeste per la dominante blu dell’impasto.
A sinistra un quadro di Edouard Manet un esempio di grigi caldi tendenti al marrone. Diversamente dal precedente dipinto, l’impasto è composto da rosso e giallo dominanti rispetto al blu.
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Il grigio ottenuto mescolando i complementari avrà moltissime gradazioni pur rimanendo una tinta neutra.
Le tinte neutre, poco sature sono indispensabili nella composizione. Nell’esempio qui sotto, il dipinto di Berte Morisot è un sorprendente esempio della quantità di inflessioni colorate che è possibile dare al grigio. Il bello è che questo “non colore” acquista carattere anziché perderne.
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5 CONSIGLI PER VEDERE AL MEGLIO I COLORI
1 – tenere gli occhi ben aperti. Diversamente da quando cerchiamo di individuare le gradazioni tonali – che diventano più nette socchiudendo gli occhi – per vedere al meglio i colori abbiamo bisogno di tenere gli occhi ben aperti.
2 – osservare e comparare con le tinte circostanti, specialmente con i colori più ovvi. Chiedersi se il colore è caldo o freddo; se è saturo oppure no.
3 – guardando al soggetto si pensi ad un colore primario. Ad esempio se il colore ha del blu o del rosso o del giallo. Nell’indecisione tra due colori allora si pensi ai secondari che sono appunto composti da due primari.
4 – disassociare quell’area di colore da tutto il resto. Ci si può anche aiutare facendo un foro su un cartoncino grigio (neutro) per isolare il colore
5 Fissare il colore, specialmente quelli che non sono cosi ovvi.