L’ ARTE DEL COLORE

L’ARTE DEL COLORE

Siamo portati ad attribuire un colore unico ad ogni materiale. Ad esempio la foglia è verde, le ciliegie sono rosse, il limone giallo, il cielo blu …

Questo fenomeno, si chiama costanza percettiva, ed è dovuto all’intervento del nostro cervello e della nostre esperienze pregresse nell’atto della visione. Nel momento in cui noi “sappiamo” che un oggetto è di un determinato colore glielo continuiamo ad attribuire anche quando quel colore è del tutto assente.

A seconda dalle condizioni di illuminazione il colore muta e anche notevolmente. Quindi la credenza che il “vero colore” sia quello visibile alla luce naturale non è corretta perché anche la luce naturale cambia continuamente composizione spettrale. Non è standard.

Metodi scientifici definiscono i colori in base a precise coordinate e sulla base di una luce standardizzata ma per gli artisti questo non è un procedimento creativo.

Chi usa i colori ha imparato ad osservare la realtà che lo circonda con attenzione e meraviglia. L’esempio più eclatante del mutare dei colori in rapporto alle luci é sicuramente il celebre  lavoro di Monet dedicato alla Cattedrale di Rouen.

L’artista realizza una serie di  trentuno tele dimostrando in maniera esemplare come il colore sia dato dalla luce. Qual è la tinta della pietra della cattedrale? È rossa al tramonto, grigia in un giorno nebbioso, dorata sotto il sole splendente!

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TUTTO È RELATIVO

LUCE E LUMINOSITÀ: sono due concetti diversi. Grazie alla luce vediamo i colori che al buio invece non vediamo. Luminoso è invece il colore puro. Puoi trovare maggiori informazioni nell’articolo COLORE: I COMPLEMENTARI al paragrafo: Ma cosa vuol dire che un colore è luminoso?

REALTÀ CROMATICA: Il colore che noi vediamo. Alla luce di quanto letto sopra e quanto andremo ad indagare, fortunatamente perderemo questa certezza!

TONO CROMATICO: variazione del grado di luminosità/oscurità del colore. Possiamo variare il tono mescolando un colore col bianco, col nero, col grigio o due colori aventi diverso grado di luminosità.

Bene sapere però, che combinati con il nero, il bianco, il grigio i colori perdono la loro luminosità. Ne parlo nel paragrafo: Gamma tonale del colore nell’articolo COLORE: IL CHIARO/SCURO

EFFETTO CROMATICO: valutazione del colore in rapporto ad altri colori – per confronto o per contrasto. Ossia, ogni colore assume caratteristiche diverse a seconda dei colori che ha vicino. Qui sotto alcuni esempi, tratti dal libro: Arte del colore

– il giallo vicino al bianco appare caldo e scuro mentre vicino al nero appare luminoso e quasi freddo (Fig. 1)

– il rosso sul bianco appare scuro mentre sul nero risplende irradiando calore (Fig. 2)

– il blu sul bianco appare intenso, scuro mentre sul nero diventa chiaro e molto luminoso (Fig. 3)

In sostanza la vicinanza del bianco attenua la forza luminosa del colore e tende a farcelo apparire più scuro mentre la vicinanza del nero ne esalta la luminosità.

È bene comunque sapere che esistono colori molto chiari, vicini al bianco, con inflessioni appena percettibili di giallo, rosa, celeste, verdino … e colori molto scuri con inflessioni blu, verdi marroni, viola … usati al posto del bianco e del nero nella composizione, per creare apposite vibrazioni ai loro complementari.

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COME SI INFLUENZANO TRA LORO I COLORI

RELATIVITÀ DEI VALORI: lo stesso grigio determinato come scuro, risulta chiaro se circondato da grigi più scuri e viceversa come dimostra l’esempio qui sotto (dal web).

Così come i grigi, anche i colori hanno un valore chiaroscurale solo relativo, che muta a seconda del loro contrasto con toni più chiari o più scuri.

Non solo la luce influenza la resa cromatica ma anche i colori, tra loro si influenzano, si attirano, si respingono, si esaltano, si spengono ….

 

FENOMENO DI SIMULTANEITÀ

Anche il grigio pur essendo “muto”, subisce l’influenza dei colori circostanti; anzi proprio per il fatto di essere un colore neutro può venire talmente influenzato dal colore contiguo da essere portato a splendide tonalità trasformandosi simultaneamente da un qualsiasi colore nel suo esatto complementare. Importante sapere che ciò avviene soggettivamente nel nostro occhio e non oggettivamente nella pasta cromatica

Nell’esempio qui sotto (tratto dal libro: Arte del colore ) un colore neutro su sfondo azzurro risulta rossiccio mentre su sfondo rosso/arancio risulta azzurrognolo.

Utile quindi sapere che se in una composizione vogliamo dare ai grigi (colori neutri) un valore cromatico, il suo tono e quello del colore definito (nell’esempio sopra riportato in un caso è l’azzurro e nell’altro il rosso/arancio) devono avere gli stessi valori tonali di chiaro/scuro.

È quindi da tenere presente anche l’opposto: i colori neutri che sono di pari luminosità dei colori contigui, definiti e più puri, perdono il loro carattere inerte.

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IMPORTANTE: lo studio preliminare per sviluppare quel che si vuol raccontare con il proprio disegno/dipinto è fondamentale. Anche la scelta cromatica fa parte di questo preliminare.

DIVERSI VALORI DI LUMINOSITÀ

Come anticipato, con il termine luminoso s’intende il colore puro.

Volendo impostare una composizione su un determinato colore è importante sapere che i colori hanno diversi valori di luminosità. Ad esempio:

– il Giallo per quanto intenso resta un colore chiarissimo e scurito diventa cupo. È impossibile avere un giallo scuro luminoso.

– Il Blu per quanto brillante è scuro e una volta schiarito perde il suo carattere.

– il Rosso per quanto luminoso e irradiante è un colore scuro e schiarito modifica la sua forza.

Quindi se un giallo deve caratterizzare il dipinto, tutto l’insieme dovrà essere tenuto sui toni chiari perché possa risaltare. Se al contrario lo poniamo in un contesto scuro, tutto l’insieme acquisterà una caratteristica forte, soggettiva, astratta o anche aggressiva.

I rossi e blu invece appaiono più brillanti e sonori quando sono in contrasto con toni più scuri.

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Ho scelto dei quadri famosi di artisti che non hanno certo bisogno di alcuna presentazione. Li guardiamo così, cercando di percepirne la forza accentuata dalla precisa scelta cromatica.

In questi due quadri di Van Gogh – “Campo di grano” e  “Girasoli” – è stato usato il giallo come colore dominante. L’effetto è caldo accogliente, vivace.

Nessun forte contrasto chiaro/scuro, piuttosto un contrasto caldo/freddo necessario a differenziare i piani. Importante notare come i valori tonali siano stati rispettati: Van Gogh si è focalizzato su mezzitoni chiari per permettere al giallo di rimanere protagonista.

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In quest’altro quadro Van Gogh – “Campo di grano con volo di corvi” – utilizza il giallo accostandolo a colori scuri. L’effetto è sicuramente drammatico.

Sotto al quadro di Van Gogh, un quadro di Kirchner – “Street Dresden” – uno dei maggiori artisti dell’espressionismo tedesco. Anche qui è evidente come il giallo in un contesto scuro assuma una caratteristica astratta, tutt’altro che rasserenante.

L’Espressionismo poneva attenzione all’interiorità dell’animo umano. L’utilizzo dei colori forti, dei contrasti drammatici, serviva ad interagire con la sensibilità dell’osservatore.

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Un’altro splendido quadro di Kirchner – “Ritratto di Gerda” – Qui emerge il blu che accostato al nero dona al dipinto un aspetto molto luminoso.

Diversamente nel secondo quadro di Munch – “Il bacio” – il blu miscelato con bianchi, grigi e neri perde tutta la sua forza, donando però un’atmosfera molto rilassata e intima.

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Anche in questo quadro di Matisse – “La stanza rossa” – è interessante vedere l’utilizzo del rosso in tutta la sua luminosità, acceso dal nero del busto della donna e dal verde della finestra.

Matisse è stato uno dei maggiori esponenti della corrente espressionista francese. Anch’essi affidavano la propria pittura al potere espressivo del colore ma diversamente dagli Espressionisti tedeschi volevano interpretare la joie de vivre (gioia di vivere)

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MONOCROMATICO

In un disegno/dipinto monocromatico si possono realizzare intere composizioni chiaro/scure usando un unico colore in diversi valori tonali, non solo con i colori neutri come il grigio della matita a grafite o nero del carboncino.

Qui sotto due esempi di veloci schizzi monocromatici.

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IMPORTANTE: in base agli effetti cromatici, alla relatività dei valori e al fenomeno di simultaneità creati dai colori vicini tra loro, è interessante fare uno studio preliminare della composizione che può iniziare anche da macchie di colore. In questo caso il colore non serve a definire il soggetto quanto piuttosto a creare una base cromatica studiata per valorizzare un oggetto, un particolare, per creare un’emozione, uno stato d’animo, per raccontare una storia …

Nell’esempio sottostante la base di partenza del dipinto è stata pensata per scaldare l’atmosfera. Per questo ho scelto una gamma di rossi. Casualmente ritroviamo anche qui un bozzetto monocromatico!

Solo nei successivi passaggi verranno usati i colori locali, delineando con maggior cura i dettagli.

Se il soggetto non è astratto, senza forme, informale, per utilizzare la potenza del colore rimanendo fedeli alla realtà è necessaria una buona padronanza del disegno. La bozza iniziale serve solo a collocare gli oggetti nella superficie di lavoro e a creare quindi gli spazi ai diversi colori scelti per l’intera composizione. Buone basi di disegno sono necessarie per recuperare le forme nei passaggi successivi evitando di appesantirle con aggiusti e ripensamenti.

NB: questa ricerca iniziale non significa rigidità di esecuzione. Man mano che il lavoro prosegue possono svilupparsi nuove intuizioni.

Lo studio e il calcolo sono solo il veicolo che conduce dove inizia la creatività.