LE MATITE COLORATE PASTELLO

CARATTERISTICHE DELLE MATITE COLORATE PASTELLO

E DIFFERENZE CON LE MATITE COLORATE CLASSICHE

Facciamo chiarezza sulle differenti caratteristiche di questi due tipi di matite, molto spesso confuse a causa del loro aspetto esteriore. Esternamente infatti non c’è una grande differenza: entrambe le matite si presentano come dei bastoncini di legno con l’anima di pigmento colorato tenuto assieme da un legante. È proprio la composizione della mina interna a differenziare le matite pastello dalle classiche a base di olio o cera.

Per quanto riguarda le matite colorate classiche ci sono approfondimenti in questo articolo: LE MATITE COLORATE CLASSICHE

Mentre per uno sguardo d’insieme sui diversi tipi di matite in:  TECNICHE DI COLORAZIONE c’è un sunto esaustivo.

La mina delle matite pastello è molto più morbida rispetto a quella delle matite classiche e questo permette una rapida e generosa stesura del colore. Di contro però, ne causa anche una veloce usura e una certa difficoltà nell’essere temperate. La loro morbidezza le rende infatti inclini alla rottura.

Altra differenza rispetto alle matite classiche è che le matite pastello sono molto più facili da stendere e anche da correggere con o senza gomma. Possono essere mescolate tra loro per creare nuovi colori e gradazioni, ma bisogna essere molto cauti e non esagerare per evitare di fare antiestetici “pastoni”.

La punta di queste matite è diversa da quelle classiche perché è veramente molto difficile da temperare con un normale temperino. Consiglio eventualmente il temperino a manovella che si adatta alla circonferenza, in genere, più larga delle altre matite. Il lavoro migliore si ottiene comunque usando il taglierino, prestando attenzione a non tagliarsi e rifinendo poi la punta sulla carta vetrata.

Nella foto seguente, tre tipologie di punte: la matita rossa è stata temperata con il temperino; quella verde con il taglierino e rifinita con la carta vetrata a grammatura leggera – per una punta affilata; quella gialla con il taglierino ma senza rifinitura con carta vetrata – per stesure ampie.

Anche per queste matite la punta affilata è indispensabile per lavori di precisione. Smussata è indicata per coprire velocemente spazi più ampi. Nella foto sottostante alla matita nera è stata fatta la punta con il taglierino lasciando volutamente  scoperto un’importante pezzo di mina. Questo permette, con la giusta inclinazione visibile nell’esempio, di colorare più velocemente la superficie interessata.

COME SFUMARE

Come regola generale, anche in questo caso prima di iniziare a colorare conviene fare qualche prova pratica in un foglio per prendere confidenza con il materiale e la tecnica.

Sfumare i pastelli è facile data la morbidezza del materiale. Ci sono molti modi come ad esempio l’utilizzo di un semplice fazzoletto di carta piegato, oppure se sono pulite, anche le dita delle nostre mani sono pratiche ed economiche!

Tuttavia esistono strumenti creati appositamente che sono davvero utili ad agevolare la stesura anche in punti difficili da sfumare con le dita o altro. Uno di questi è sicuramente lo sfumino, all’opera nella foto qui sotto.

È utile sapere che lo sfumino oltre a omogeneizzare il colore già steso sul foglio, tende a “sporcarsi” e portare con sé il pigmento in eccesso. Questo è utile per fare delicate sfumature, come mostra l’esempio, ma può essere un problema se non ci ricordiamo di pulirlo quando cambiamo colore.

Le matite pastello si possono sfumare anche con l’acqua, ma conviene provare prima su un foglio a parte per vedere l’effetto: ricordiamoci sempre che ogni marca ha differenti caratteristiche e che le carte devono essere in grado di supportare l’acqua. Nell’articolo: LE MATITE COLORATE ACQUERELLABILI ci sono approfondimenti in merito.

La diluizione con l’acqua aiuta eventualmente a fissare il pigmento sul foglio rendendolo più stabile e meno incline a sbavature. Ulteriori strati di colore possono quindi essere applicati, senza correre il rischio di riempire troppo la grana della carta. Nella foto qui sotto, delle prove di acquerellatura sia con le matite che con pastelli duri e morbidi che tratteremo in un altro paragrafo.

LO SFUMINO

Lo sfumino è costituito da un involucro di carta compressa: si utilizza per sfumare i pastelli e in generale tutti i materiali polverosi. Come visibile nella foto qui sotto, gli estremi sono appuntiti in modo da poter raggiungere con precisione anche i punti più stretti e difficili.

Ce ne sono di varie misure come mostra la foto. Non è un materiale costoso ma non per questo serve possedere tutto il kit.  Per cominciare ne bastano anche solo due, uno piccolo e uno grande, in modo da avere a disposizione misure diverse per lavorare meglio in base alle necessità.

Come già accennato, nell’utilizzare lo stesso sfumino con colori diversi meglio ricordarsi di pulirlo ogni volta, a meno di voler  creare appositamente determinate sfumature. Basta passarlo su un foglio a parte finché smette di “colorare”.

Per una pulizia più profonda di tanto in tanto, è utile adoperare una carta vetrata a grammatura leggera, come nella foto.

Lo sfumino permette di stendere il colore in modo più uniforme e compatto.

Per creare un sfumatura di due o più colori basta sovrapporli tra loro. Con l’aiuto dello sfumino è poi possibile amalgamare per bene i colori e ottenere un effetto omogeneo.

 

TIPI DI PASTELLO

Oltre alle matite sopra descritte, il tema “pastello” è molto articolato ed è il motivo per cui è facile fare confusione con i diversi materiali. L’intento di questo articolo è proprio quello di provare a fare un po’ di chiarezza.

I pastelli sono dei listelli di colore, rotondi o a sezione quadrata, formati da un impasto (da qui l’origine del nome) di pigmento in polvere e legante. Il legante del pastello tradizionale, il pastello per antonomasia che non ha bisogno di atre specifiche, è colla molto spesso animale.

Il pastello tradizionale può essere più duro o più morbido a seconda dell’impasto di cui è composto.

I pastelli più duri (2) sono meno sfumabili di quelli morbidi. Sono di forma quadrata e sono adatti a tracciare linee sottili o precise rispetto agli equivalenti tondi. A differenza delle matite pastello, che come abbiamo visto vengono utilizzate per lavorare con maggiore precisione, questi possono essere usati di piatto, in lunghezza per coprire ad esempio larghe superfici di uno sfondo.

I pastelli più morbidi (3) conosciuti anche con il termine inglese “soft pastel”, rappresentano la storica e più popolare tecnica originale di questo splendido materiale. Essendo fragile e polveroso é molto facile da sfumare, caratteristica che lo rende adatto anche a ricoprire vaste zone del disegno. Il rischio però è quello di eccedere e riempire il foglio rendendo difficili ulteriori stesure.

Pan Pastel è pigmento di altissima qualità e si presenta come polvere compatta in contenitori di plastica. Adatti ad un uso professionale vengono utilizzati per riempire velocemente larghe campiture di colore o come sfondo per un successivo lavoro maggiormente dettagliato. Vengono applicati con speciali strumenti, tipo spatole morbide di spugna, o spugnette più grandi adatte alla stesura in larghi spazi. Possono essere considerati un’alternativa al pastello morbido in stick.

I pastelli possono essere acquistati in scatole di varie dimensioni ma anche in singoli pezzi. Questa possibilità è importante perché alcuni colori sono destinati a consumarsi maggiormente rispetto ad altri. Il motivo è l’uso più frequente legato a specifici soggetti.

Alcune case produttrici suddividono le confezioni in gamme di colori più adatte ad un tema specifico come ad esempio la figura, il ritratto, il paesaggio …

CARTE PER PASTELLI

Anche se creano meno polvere rispetto ai pastelli classici, le matite pastello necessitano comunque di una carta ruvida e resistente, su fogli di almeno 100gr. Per assicurare una maggiore adesione delle polveri colorate al supporto, è necessario quindi lavorare su carte di qualità. In commercio ce ne sono di ottime, progettate appositamente per il disegno a pastello, con varie differenze a seconda del risultato che si vuol ottenere. La loro pesante grammatura e le particolari superfici mantengono molto bene il pigmento. Nella foto qui sotto a sinistra la Pastelmat è una delle carte migliori. Essendo costosa la consiglierei comunque a chi ha già fatto un po’ di esperienza. La qualità ovviamente ha il suo prezzo.

Specie se si è all’inizio e il desiderio è solo quello di sperimentare e conoscere le straordinarie possibilità dei pastelli, ci sono comunque buone carte che si trovano facilmente come quelle dalla Canson o della Fabriano nella foto qui sotto, a destra. Denominatore comune è la loro rugosità che serve a mantenere il polveroso pigmento. L’instabilità del materiale rimane comunque un problema per queste carte; si può tuttavia risolvere in parte, vaporizzando appositi spray fissanti (anche l’economica lacca per capelli va benissimo) che si trovano in commercio. C’è da tener presente però, che questo passaggio diminuisce la vivacità dei colori.

 

ALTRI TIPI DI PASTELLO

Altri tipi di pastello sono seguiti da una specifica; questa ne identifica il legante e dunque le caratteristiche. I più noti sono i pastelli a cera e i pastelli a olio.

I pastelli a cera sono di forma tonda e hanno come agglomerante la cera che conferisce loro un aspetto lucido. Sono anche chiamati “colori a cera” e possono essere usati sia a secco che sfumati con diluenti specifici, applicati a pennello.

Di ultima generazione ci sono anche dei pastelli a cera idrosolubile e quindi acquerellabili.

I pastelli a olio, anch’essi di forma tonda hanno invece come agglomerante l’olio. Hanno una consistenza molto pastosa e possono essere usati sia a secco che sfumati con diluenti specifici, applicati a pennello.

I pastelli a cera e a olio rilasciano un colore molto deciso ma diversamente dal pastello tradizionale, non sono sfumabili a secco, con le dita o con gli sfumini di carta, ma solo con l’aiuto di altri medium liquidi specifici per materiali grassi.

I gessetti vengono erroneamente indicati come pastelli ma in realtà non lo sono. Il pigmento di questo materiale è tenuto assieme da una mestica di gesso e acqua. Il gesso, bianco, incide molto sulla resa cromatica del pigmento che per questo motivo non risulta puro né brillante.

Per concludere

Le matite pastello vengono utilizzate da molti artisti come strumento principale o come complemento ai pastelli tradizionali, per ritocchi e rifiniture, perché  permettono di lavorare meglio sui dettagli. Inoltre creano meno polvere e sono più comode da tenere in mano durante la stesura.

Nello stendere i colori conviene lavorare da sinistra a destra o viceversa se si è mancini. L’accortezza serve a evitare sbavature e trascinare il colore con il palmo della mano che appoggia sul foglio. In ogni caso, per aggirare il problema, quando si lavora con questi materiali polverosi, così come il carboncino e la sanguigna, è molto utile appoggiare una carta per separare il foglio dal palmo.

Il pigmento praticamente puro di questi materiali è molto pregnante, per questo riesce ad avere la meglio sul colore sottostante. Il colore di base o il foglio stesso, sovente colorato, anche se molto scuro non compromette particolarmente il risultato finale del colore sovrapposto.