COLORE: I COMPLEMENTARI

I COLORI COMPLEMENTARI

Nel disco cromatico i colori complementari sono diametralmente opposti: il Rosso è complementare del Verde, il Blu dell’Arancione e il Giallo del Viola.

Se utilizzati assieme, uno vicino all’altro, si ottiene il più forte contrasto possibile tra due colori, mentre mescolati tra loro perdono questa forza ma creano splendide tonalità neutre.

COME SI LAVORA CON I COMPLEMENTARI

Come anticipato, i colori complementari possono essere usati assieme, uno accanto all’altro nella composizione, oppure miscelati tra loro.

USATI ASSIEME NELLA COMPOSIZIONE

Tecnicamente si parla di CONTRASTO SIMULTANEO, e si determina ponendo un colore in rapporto ad altri. Ad esempio un colore luminoso a contatto del suo complementare, meno luminoso, fa sì che il primo appaia più luminoso di quanto apparirebbe su uno sfondo bianco.

È bene sapere che i complementari, usati assieme uno accanto all’altro, creano un forte contrasto. La reciproca luminosità viene esaltata e l’effetto cromatico è molto pronunciato. È una scelta decisa – viene spesso tatticamente utilizzata anche nel marketing – e quindi è necessario avere le idee chiare circa il risultato che si vuole ottenere.

Chi si approccia al mondo del colore in maniera professionale, imparerà sicuramente ad utilizzare le coppie di complementari consapevolmente per evitare, se non volute, composizioni troppo ” chiassose”.

Nei seguenti esercizi cromatici sono state usate assieme, le coppie di complementari.

Nel primo caso, ARANCIONE E BLU

Nel secondo caso ROSSO E VERDE

Nel terzo caso GIALLO E VIOLA

MISCELATI TRA LORO

I complementari miscelati tra loro regalano splendide gradazioni tonali che possono essere calde o fredde a seconda dei colori scelti. Naturalmente si tratta di colori neutri, smorzati nella loro luminosità, ma di grande effetto. Possono fare da contrappunto ed essere usati nelle zone d’ombra per far vibrare e rendere ancor più luminosi i colori degli oggetti della nostra composizione.

La gamma tonale di questi colori è infinita e il risultato molto più vibrante rispetto all’uso di una tinta sola. Miscelando i colori durante la lavorazione del soggetto sarà infatti impossibile ottenere sempre la stessa identica proporzione e anche se le differenze sono impercettibili ad occhio, il cervello ne cattura il movimento.

Nell’immagine qui sotto è visibile come, a seconda della coppia usata, cambino le tonalità delle tinte neutre.

MA COSA VUOL DIRE CHE UN COLORE È LUMINOSO?

Nell’articolo: COLORE. IL CHIARO-SCURO abbiamo visto che i colori miscelati col bianco e con il nero perdono la loro luminosità. Luminosità che di fatto è diversa per ogni colore al suo massimo grado di saturazione, ossia quando è puro.

La luminosità di un colore si manifesta quando questo è puro e quando si lavora è importante saperlo.

I colori combinati col bianco e con il nero infatti perdono luminosità e purtroppo, alle prime armi, la tendenza è proprio quella di usare il bianco per schiarire e il nero per scurire.

Luminosità quindi non significa che un colore è chiaro, anche il blu pur essendo un colore scuro può essere luminoso. Perciò se voglio dare importanza ad un oggetto o dare rilievo a un particolare, devo essere consapevole che posso farlo scegliendo di mantenere la luminosità del colore che desidero utilizzare.

Ecco perché, realizzando una composizione devo preparare in anticipo i colori che intendo usare per creare questo o quell’effetto. Come abbiamo già visto nell’articolo: VITA A COLORI DELL’ARTISTA, i colori hanno una loro potenza e il loro impatto non lascia indifferenti.